La parola al Correttore

La parola al Correttore

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Con tutta semplicità voglio offrirvi una mia riflessione riguardo al nostro futuro. Tutti dicono che la nostra vita non sarà più come quella di prima. Non vorrei che si riferissero al solo aspetto economico. L’economia è importante, ma è la conseguenza della nostra dimensione spirituale. Se spiritualmente stiamo bene, anche tutto il resto trova un suo equilibrio, una sua armonia. In questi giorni passo molte ore ad ascoltare musica buona e l’armonia dei suoni mi fa star bene. Quello che invece ha reso il nostro tempo insopportabile è la mancanza di questa armonia che ha regnato sovrana e ha reso la nostra società disumana, dai troppi contrasti stridenti tra ricchi e poveri, tra forti e deboli, tra giovani e anziani, tra noi italiani e gli immigrati. Il virus ci sta invece dicendo che il nemico dell’uomo è solo l’incapacità di armonizzare i suoni e le voci. Chi dovrà essere il nostro maestro di orchestra? Se riprenderemo in mano il Van-gelo, ci accorgeremo, che il grande vero maestro è Lui, il Signore, che continua a ripeterci: amatevi gli uni gli altri. Questo brutto male si può sconfiggere solo attraverso l’amore che si coniuga con i gesti più semplici del rispetto vicendevole. Ci sta commuovendo la generosità di quanti in questi giorni stanno rischiando la vita per aiutare chi ha bisogno. Sì d’ora in poi le cose dovranno cambiare. Saremo più poveri di cose, ma dovremo essere più ricchi di amore. Questo è il vero cambiamento che ci è richiesto. In questi giorni nei quali ci siamo trovati nel bisogno di cose vitali, chi ci ha salvato? Chi ci ha portato le mascherine, i respiratori, le bombole di ossigeno, chi ha distribuito le medicine e gli alimenti. E quanto ci siamo rimasti male quando qualcuno non lo ha fatto. Purtroppo nel futuro i virus ci saranno sempre, ma il superamento del nostro egoismo ci farà superare tutte le epidemie. Mi fanno tenerezza coloro che in questi giorni vengono a suonare il campanello di casa mia per avere qualche soldo per sfamare i loro bambini. Se lo dovessero fare anche a voi, non mandarteli via senza niente. Un giorno anche noi potremmo avere bisogno del necessario e quanto ci rimarremo male se nessuno si affacciasse! Chiuso in casa anch’io come voi, continuo a pensarvi e a pregare per tutti voi meditando sul nostro futuro che dovrà essere certamente ancora più ricco di amore.
Un abbraccio fortissimo a tutti.
Don Giancarlo